Dalla parte di Alfonso Bonafede, un ministro scomodo
I partiti del centrodestra vogliono sfiduciare Alfonso Bonafede, un ministro scomodo. Scomodo per tutto quello che ha fatto in due anni di governo e per quello che rappresenta.
Sfiduciare Alfonso significa sfiduciare la lotta alla corruzione, il contrasto alle mafie, la difesa dei cittadini e dei consumatori, il potenziamento degli strumenti d’indagine, la trasparenza dei partiti e delle fondazioni collegate, la difesa dalla violenza di genere, la lotta alla grande evasione, le riforme per processi più brevi ed efficienti, le misure per garantire che nessuno rimarrà più impunito.
Il centrodestra non solo ha depositato una mozione di sfiducia contro Alfonso Bonafede, ma l’ha fatto proprio il giorno dopo l’annuncio di un decreto che mira a rivedere le decisioni dei giudici sulla scarcerazione, causa Covid 19, di detenuti condannati o accusati di reati gravi. Un messaggio agghiacciante!
Vogliono sfiduciare una persona che, in quasi due anni, ha firmato 686 provvedimenti per applicare il carcere duro ai boss della mafia. Nonostante le minacce.
Bonafede, sin dal suo insediamento, è andato contro tutto e tutti. Ha sempre tenuto alta la bandiera della legalità e della giustizia.
Ha fatto la legge anticorruzione (la cosiddetta spazzacorrotti), rinomata anche a livello internazionale e attesa dai tempi di ‘tangentopoli’. Ha spezzato il gioco di faccendieri, corrotti e corruttori, introducendo l’agente sotto copertura, il Daspo dalla pubblica amministrazione, il carcere sicuro per chi viene condannato.
È grazie a lui se ora i corrotti non la fanno più franca e vanno in carcere!
Ha potenziato gli strumenti di indagine, rimettendo mano anche alla precedente riforma delle intercettazioni, ha fatto in modo che non ci siano più impuniti che sfruttano le lungaggini di alcuni processi.
Sempre grazie a lui, adesso partiti e fondazioni collegate sono obbligate alla massima trasparenza sui finanziamenti che ricevono, nonostante le mille resistenze e pressioni fatte dai partiti. Di fronte alle lobby, ha mandato in porto finalmente una legge per la Class action, anche questa attesa da anni da tutti i cittadini e consumatori.
Ha fatto approvare, in consiglio dei ministri, la riforma dei processi civili e penali per una giustizia più celere ed efficiente.
Ha incastrato la grande evasione, quella che toglie grandi risorse a tutti i cittadini per le proprie tasche, inasprendo le pene e disponendo che chi ruba alla collettività va in carcere. Sembra ovvio, ma prima di Bonafede non era così.
Ha dato vita, con Codice Rosso, a una legge che difende le donne e i loro figli.
E chi lo vuole sfiduciare? Da che pulpito si punta il dito? Dal partito fondato da uncondannato per concorso esterno per associazione mafiosa e tuttora retto da un condannato per frode fiscale.
Dal partito che rispetto ai finanziamenti ha avuto qualche “problemino”, fra i 49 milioni da restituire e la vicenda dei fondi dalla Russia ancora tutta chiarire.
C’è tutto un mondo di potenti ammucchiati in difesa del loro potere e dei loro interessi per cui Bonafede è un ministro scomodo.
Ma la sfiducia a Bonafede non è solo colpire un ministro che si è dimostrato integerrimo, un esponente del MoVimento 5 Stelle. Sfiduciare Bonafede significa prendere a schiaffi ogni singolo cittadino che rispetta le leggi, paga le tasse, non cede al sopruso delle mafie, vuole far valere i suoi diritti.
Sfiduciare Bonafede, vuole dire sfiduciare tutti noi. Facciamoci sentire.
Noi stiamo con Bonafede!
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