A partire da oggi – venerdì 8 maggio – fino alle ore 12:00 di giovedì 14 maggio tutti gli iscritti del MoVimento 5 Stelle potranno visionare sulla piattaforma Rousseau (all’interno della sezione “Vota”) i progetti presentati dagli istituti scolastici della propria regione per l’iniziativa “Facciamo Ecoscuola” lanciata il 13 ottobre scorso dal palco di Italia 5 Stelle, grazie alla quale abbiamo deciso di donare alle scuole italiane oltre 3 milioni di euro derivanti dal taglio stipendi dei parlamentari e dei consiglieri regionali del MoVimento.
• VALUTA I PROGETTI E PROMUOVILI SUI TUOI CANALI SOCIAL •
Questi giorni saranno fondamentali per leggere con attenzione le schede di ogni progettoe poter valutare al meglio quali progetti scegliere nel corso della successiva fase di votazione.Potrai inoltre condividere e promuovere sui tuoi canali social i progetti che ritieni più meritevoli. I progetti più votati dagli iscritti riceveranno un contributo fino a 20.000 euro, nei limiti delle risorse messe a disposizione.
• OLTRE 1000 PROGETTI PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE NELLE SCUOLE •
In questi mesi abbiamo ricevuto oltre 1000 progetti da altrettanti istituti scolastici da tutta Italia. Ricordiamo che l’iniziativa “Facciamo Ecoscuola” del MoVimento 5 Stelle vuole promuovere progetti di sostenibilità ambientale nelle scuole di tutta Italia (presentati rispettando tutti i requisiti previsti dal regolamento) e che hanno deciso di partecipare all’iniziativa presentando progetti con le seguenti finalità:
• TABELLA DI RIPARTIZIONE DELLE RISORSE •
La ripartizione delle risorse complessive è stata effettuata assegnando una base di 30.000 euro per tutte le regioni, per favorire il riequilibrio territoriale. Le restanti risorse sono state, poi, distribuite proporzionalmente tenendo conto del numero di abitanti per regione e della nostra rappresentanza politica di quella regione in parlamento.
Oltre ai 3 milioni di euro ricavati dalle restituzioni volontarie dello stipendio dei parlamentari, per le regioni Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Sardegna e Trentino-Alto Adige ci saranno ulteriori 306.235,3 euro, derivanti dalle restituzioni dei consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle delle rispettive regioni e ripartite come segue:
I partiti del centrodestra vogliono sfiduciare Alfonso Bonafede, un ministro scomodo. Scomodo per tutto quello che ha fatto in due anni di governo e per quello che rappresenta.
Sfiduciare Alfonso significa sfiduciare la lotta alla corruzione, il contrasto alle mafie, la difesa dei cittadini e dei consumatori, il potenziamento degli strumenti d’indagine, la trasparenza dei partiti e delle fondazioni collegate, la difesa dalla violenza di genere, la lotta alla grande evasione, le riforme per processi più brevi ed efficienti, le misure per garantire che nessuno rimarrà più impunito.
Il centrodestra non solo ha depositato una mozione di sfiducia contro Alfonso Bonafede, ma l’ha fatto proprio il giorno dopo l’annuncio di un decreto che mira a rivedere le decisioni dei giudici sulla scarcerazione, causa Covid 19, di detenuti condannati o accusati di reati gravi. Un messaggio agghiacciante!
Vogliono sfiduciare una persona che, in quasi due anni, ha firmato 686 provvedimenti per applicare il carcere duro ai boss della mafia. Nonostante le minacce.
Bonafede, sin dal suo insediamento, è andato contro tutto e tutti. Ha sempre tenuto alta la bandiera della legalità e della giustizia.
Ha fatto la legge anticorruzione (la cosiddetta spazzacorrotti), rinomata anche a livello internazionale e attesa dai tempi di ‘tangentopoli’. Ha spezzato il gioco di faccendieri, corrotti e corruttori, introducendo l’agente sotto copertura, il Daspo dalla pubblica amministrazione, il carcere sicuro per chi viene condannato.
È grazie a lui se ora i corrotti non la fanno più franca e vanno in carcere!
Ha potenziato gli strumenti di indagine, rimettendo mano anche alla precedente riforma delle intercettazioni, ha fatto in modo che non ci siano più impuniti che sfruttano le lungaggini di alcuni processi.
Sempre grazie a lui, adesso partiti e fondazioni collegate sono obbligate alla massima trasparenza sui finanziamenti che ricevono, nonostante le mille resistenze e pressioni fatte dai partiti. Di fronte alle lobby, ha mandato in porto finalmente una legge per la Class action, anche questa attesa da anni da tutti i cittadini e consumatori.
Ha fatto approvare, in consiglio dei ministri, la riforma dei processi civili e penali per una giustizia più celere ed efficiente.
Ha incastrato la grande evasione, quella che toglie grandi risorse a tutti i cittadini per le proprie tasche, inasprendo le pene e disponendo che chi ruba alla collettività va in carcere. Sembra ovvio, ma prima di Bonafede non era così.
Ha dato vita, con Codice Rosso, a una legge che difende le donne e i loro figli.
E chi lo vuole sfiduciare? Da che pulpito si punta il dito? Dal partito fondato da uncondannato per concorso esterno per associazione mafiosa e tuttora retto da un condannato per frode fiscale.
Dal partito che rispetto ai finanziamenti ha avuto qualche “problemino”, fra i 49 milioni da restituire e la vicenda dei fondi dalla Russia ancora tutta chiarire.
C’è tutto un mondo di potenti ammucchiati in difesa del loro potere e dei loro interessi per cui Bonafede è un ministro scomodo.
Ma la sfiducia a Bonafede non è solo colpire un ministro che si è dimostrato integerrimo, un esponente del MoVimento 5 Stelle. Sfiduciare Bonafede significa prendere a schiaffi ogni singolo cittadino che rispetta le leggi, paga le tasse, non cede al sopruso delle mafie, vuole far valere i suoi diritti.
Sfiduciare Bonafede, vuole dire sfiduciare tutti noi. Facciamoci sentire.
Noi stiamo con Bonafede!
Siamo all’ultimo giro di giostra. L’Italia è davanti alla sfida più difficile: convincere gli Stati europei che davanti a una crisi epocale come quella che stiamo vivendo non c’è alternativa a una Europa più solidale, più equa e più giusta.
Gli Eurobond sono lo strumento adatto, prevedono una condivisione reale dei rischi e un finanziamento della ripartenza economica all’altezza di quanto stanno facendo Stati Uniti e Cina. Con gli Eurobond potremmo fare ripartire gli investimenti, sostenere il reddito dei cittadini, aiutare agricoltori, imprenditori, operatori del settore turistico, forze dell’ordine e personale sanitario.
Con gli Eurobond potremmo ricucire l’Italia dopo le lacerazioni di questo maledetto virus e assicureremmo che tutti gli Stati europei possano ripartire dallo stesso nastro di partenza senza vincoli, condizionalità o favoritismi.
Il Parlamento europeo ha votato una risoluzione, non vincolante, che contiene delle proposte per superare la crisi Covid-19. Toccherà agli Stati membri decidere, toccherà al Consiglio europeo giovedì prossimo sciogliere tutti i nodi ma una cosa è chiara: se la voce dell’unica Istituzione europea eletta democraticamente dai cittadini è forte e stentorea, nessuno potrà ignorarla.
Il gruppo dei Verdi ha presentato un emendamento al testo della risoluzione proponendo che una quota sostanziale del debito emesso per contrastare le conseguenze della crisi Covid-19 sia mutualizzato a livello dell’Ue. È il principio degli Eurobond e coerentemente noi abbiamo votato a favore di questo emendamento.
Il centrodestra invece è a pezzi: perfino gli europarlamentari di Fratelli d’Italia hanno votato a favore degli eurobond, ma quelli di Lega e Forza Italia, invece, hanno votato contro e con i loro voti determinanti, lo hanno fatto decadere.
Qualcuno ha pensato di indebolire la voce del Parlamento europeo e, schierandosi dalla parte dei vari sovranisti, alfieri dell’austerity e campioni dell’egoismo hanno gettato la maschera e mostrato il loro vero volto: hanno tradito il loro Paese. Lega e Forza Italia hanno votato come gli europarlamentari di Orban e come i falchi tedeschi e olandesi contro gli interessi italiani in Europa e nel mondo. I loro selfie con chi odia l’Italia sono una vergogna nazionale.
Alla vigilia del Consiglio europeo, questa risoluzione del Parlamento europeo sarebbe stata l’occasione giusta per mettere fiato sul collo ai Paesi più ostili agli strumenti di condivisione come l’Olanda, l’Austria, la Germania e la Finlandia, ma purtroppo per colpa dei nostri sovranisti da strapazzo si è trasformata in una occasione mancata. Ci saremmo aspettati un’Italia unita al fronte della guerra contro il Coronavirus, unita come una testuggine romana e invece, ancora una volta, c’è chi rompe le fila e tradisce gli interessi della Patria.
Giovedì prossimo tutta Italia tiferà Giuseppe Conte. Se il Presidente del Consiglio vince questa difficile trattativa europea saranno tutti i cittadini italiani a beneficiarne. È tempo di fare la storia. L’Italia chiamò.