Postato il 5 luglio 2019, 10:09 MoVimento 5 Stelle( )Informazione
È viva dentro di noi la storia drammatica dei bambini della provincia di Reggio Emilia, strappati ai loro genitori attraverso un vero e proprio lavaggio del cervello con lo scopo di fargli ricordare traumi mai vissuti, e poi affidati a soggetti che in alcuni casi li hanno persino violentati. Bambini la cui anima è stata letteralmente venduta a soggetti pericolosi, in cambio di denaro, con la complicità di politici, istituzioni, medici, psicologi, operatori sociali senza scrupoli.
“Angeli e Demoni“, come è stata giustamente chiamata l’inchiesta che coinvolge sindaci ed ex sindaci del Pd. Ora, che siano del Pd, poco importa. Potevano essere di qualunque partito: la tragedia, lo schifo e l’indignazione, purtroppo, resterebbero invariati.
Ma una cosa è certa: tutto ci si aspetterebbe dal segretario del partito coinvolto in questa vicenda tragica, tranne che assoldasse un pool di avvocati per fare cosa? Forse, per assistere i genitori naturali dei bambini? No. Il pool di avvocati servirà a denunciare chi, secondo il Pd, ha diffamato su Facebook il Sindaco di Bibbiano, che è agli arresti per lo scandalo degli affidi illeciti di questi bambini, appunto. Zingaretti, anziché fare pulizia nel suo partito, pensa a fare causa a chi parla di una vergogna nazionale. Non è certo colpa dei cittadini se in questa inchiesta sono coinvolti esponenti del Partito Democratico. La verità è che Zingaretti doveva fare una sola cosa: cacciare immediatamente dal partito chi è coinvolto in questa inchiesta. Se fosse stato arrestato un sindaco del Movimento 5 Stelle sarebbe stato messo alla porta in 10 secondi netti!
Ed invece Zingaretti fa finta di niente, così come si è girato dall’altra parte per le inchieste che coinvolgono esponenti di spicco del PD in Basilicata, Umbria, Calabria e Campania. Possibile che non abbia detto una parola su una serie di atrocità commesse sulla pelle di bambini? E possibile che, quando rompe il silenzio, lo fa per intimorire le centinaia di migliaia di cittadini indignati e arrabbiati per quanto successo? Nel PD si pensa alle passerelle sulla Sea Watch e ad assoldare pool di avvocati non per difendere i bambini e le loro famiglie, ma per intimorire chi parla di questa vergogna nazionale. Lasciamo a voi ogni commento.
Approvata, in IV Commissione, la risoluzione per il potenziamento della ferrovia Savona-Torino di cui il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle è stato promotore.
“La riduzione del traffico su gomma, sia passeggeri sia merci, rientra tra gli obiettivi fissati dall’Unione Europea per un ecosistema sostenibilee, in particolare, per una migliore qualità dell’aria. Considerato che, per quanto concerne il territorio savonese, l’imminente entrata in funzione del nuovo Terminal Container ‘Vado Gateway’ (la prima nave attraccherà il 12 dicembre 2019) movimenterà da 200 a 250mila TEU (con movimentazione in crescita, se dobbiamo prestare fede alle stime che prevedono carichi fino a 800mila TEU entro il 2025), ne va da sé che la realizzazione di alcune opere infrastrutturali sarà fondamentale oltre che vitale“, dichiara il consigliere regionale Andrea Melis.
Che poi aggiunge: “Opere come il potenziamento ferroviario Savona-Torino, per la connessione con l’area portuale di Vado con l’entroterra savonese e le località piemontesi, e il raddoppio ferroviario Andora-Finale Ligure, la cui progettazione, senza dubbio suscettibile di migliorie, risulta già inclusa nel contratto di servizi RFI, diventano sempre più importanti. Non dimentichiamo che il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie si tradurrebbe anche in una maggior attrattività degli investimenti per tutto il territorio del Savonese”.
“Il dibattito è aperto da tempo anche in Regione Piemonte, per il collegamento Savona-Torino-Cuneo, nonché con la Provincia di Savona e quella di Cuneo, che sarebbero pronte a sottoscrivere un Protocollo d’Intesa al fine di trovare un accordo su progetti di sviluppo e di investimento legati alla logistica retroportuale“.
“Ho fin da subito creduto nella bontà di questa soluzione, al di là degli aspetti più tecnici, sia per aumentare il traffico passeggeri sia per quello merci; mi ero preso l’impegno di formalizzare questa volontà come un interesse comune di Regione Liguria e così oggi in Quarta Commissione è avvenuto attraverso un atto che punta dritto alla richiesta di inserimento nei prossimi aggiornamenti del contratto di servizio con RFI. Quindi ben oltre una mera dichiarazione di intenti ma l’inizio di un percorso molto chiaro”.
La risoluzione infatti prevede che, nell’ambito del Tavolo già costituito ai sensi del Protocollo di Intesa tra le Regioni del Nord-Ovest, Rfi, MIT, approvato dalla Giunta regionale con propria deliberazione (n. 99 del 14 marzo 2019) in occasione degli Stati generali della logistica del Nord Ovest, nel prossimo aggiornamento annuale al Contratto dei Servizi di RFI, sia prevista l’inclusione di opere infrastrutturali ritenute vitali per il conseguimento degli obiettivi.
“Vale a dire il potenziamento degli impianti della stazione di Vado Zona Industriale e di Parco Doria e il già citato potenziamento della ferrovia Savona-Torino con: la posa di un secondo binario tra Savona e Altare, lungo la sede già predisposta e mai ultimata (linea Savona-San Giuseppe di Cairo, via Altare); e la progettazione e realizzazione (in accordo con Regione Piemonte) di un nuovo tronco da Ceva ad Altare, al fine di eliminare il collo di bottiglia esistente, con enormi benefici sui tempi di percorrenza“, conclude Melis.
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“Come Gruppo regionale abbiamo sempre seguito con puntuale attenzione tanto il tema generale del trasporto pubblico locale quanto le vicende più specifiche di TPL Linea: a riprova, infatti, diversi atti portati in Consiglio regionale”, dichiara il consigliere M5S Andrea Melis. “Dalle dichiarazioni riportate recentemente sugli organi di stampa, sono colpito da come parrebbe che il nome del nuovo presidente di TPL, vale a dire l’ex Sindaco di Albisola Superiore Franco Orsi, nonché ex senatore, assessore, consigliere regionale, sia proposto dalla Regione, da Toti addirittura! Fatto che stride con quanto avvenuto nel recente passato in Aula consiliare: a fronte di numerose interrogazioni fatte dal sottoscritto, in particolare per chiedere alla Regione di supportare un percorso di TPL per mantenerla in house, quante volte mi è stato risposto che trattasi di materia NON di competenza della Regione?”. “Allora perché – continua il consigliere – ora la stessa Regione vorrebbe influenzare la nomina del nuovo presidente? E perché il presidente della provincia di Savona, il principale azionista insieme al comune di Savona, è disposto ad accettarla?”. “Ricordo agli Enti locali che detengono le quote di TPL Linea, che la scelta se andare a gara o affidare in house dipende unicamente da loro, a prescindere da qualunque presidente sia scelto, a cui loro danno il mandato se fare o non fare qualcosa”. “Non vorrei che si vendesse l’idea che la figura di Orsi sia quella giusta per l’ipotesi di affidamento in house: se ci soffermiamo a guardare la politica regionale, tutto è stato fatto tranne che evitare le privatizzazioni. Peraltro, pur avendo esperienza in campo amministrativo, del politico Orsi non si può dire che abbia comprovata esperienza in campo trasportistico”. “Spiace quindi assistere a questa sudditanza psicologica di qualcuno che pensa di favorire il territorio compiacendo il governatore Toti. Purtroppo, avrà e avranno delle grosse delusioni. Invito tutti a un’attenta valutazione dei pro e dei contro di una nomina e di scegliere di conseguenza”, conclude Melis.
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