In mattinata, il consigliere regionale Andrea Melis ha incontrato Paolo Cavagnaro, Commissario Straordinario dell’Asl 2, per fare il punto sulle principali questioni socio-sanitarie del territorio provinciale, con un confronto serio e puntuale.
“Al Commissario ho trasferito le principali questioni che abbiamo seguito in questi anni come Gruppo 5 Stelle in Regione Liguria – dichiara Melis -. Temi delicati come il mantenimento e il potenziamento degli ospedali locali, con particolare attenzione per i centri ictus e le apparecchiature di angiografia. Ribadita la nostra visione negativa sulla scelta di esternalizzazione degli ospedali di Cairo e Albenga, così come le preoccupazioni circa l’impoverimento dei servizi offerti in questa fase di attesa tra l’assegnazione del bando di gara e i ricorsi pendenti. Massima attenzione è stata poi riservata sia al dibattito sui Pronto Soccorso e sulla necessità di trovare la migliore organizzazione possibile per la gestione delle emergenze, sia alle questioni più sentite fra i cittadini, tra cui le liste di attesa e la riduzione del personale medico (molti in fuoriuscita per raggiunta età da pensionamento). Al Commissario straordinario abbiamo inoltre ribadito la necessità di identificare delle alternative utili ai Centri Salute e di approntare un migliore rapporto del sistema sanitario con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta“.
“Al centro del confronto, la sfida di sempre: far sì che si possa contare su una vera Sanità forte a livello territoriale, soprattutto per una provincia con l’età media fra le più alte del paese“, aggiunge Melis, che infine ricorda che come M5S “prosegue il lavoro incessante di relazionarsi con tutti gli attori di questo complesso sistema che è la nostra Sanità, cui tutti i cittadini contribuiscono e per la quale dobbiamo puntare ad avere il migliore assetto”.
MoVimento 5 Stelle Liguria
In questi ultimi giorni è scattato l’allarme per il blocco dei lavori per il completamento della cosiddetta Aurelia Bis.
Comitati e associazioni locali mettono giustamente in guardia sulla pericolosità per la salute dei cittadini e chiedono attenzione dal nuovo sindaco di Albisola Superiore ,lo stesso che in campagna elettorale sosteneva che con l’apertura di questo lotto si sarebbero risolti i problemi del traffico nel Corso Mazzini di Albisola Superiore.
Non solo l’eventuale apertura di questo progetto incompiuto non risolveva alcun problema di traffico pesante, ma addirittura lo incrementerà, soffocando ulteriormente la nostra cittadina, inoltre il blocco dei lavori ,del quale a questo momento non se ne vede la soluzione, creerà un ulteriore pericolosità per gli abitanti.
Questo è dovuto ai cumuli di terre accumulate a grana ( con il cantiere aperto venivano costantemente bagnate) che spargeranno in tutto il paese la polvere sospetta di tracce di amianto.
Il M5S Albisola vigilerà sull’attività della nuova giunta ,chiedendo e portando soluzioni ,che riducano la quantità e la pericolosità di queste polveri sulla salute di giovani , anziani e bambini.
M5S Albisola
ALCUNI RITAGLI DI GIORNALI LOCALI SU QUESTO ARGOMENTO
Stanno circolando fake news che parlano di tagli alle pensioni. Sono tutte menzogne. Si tratta del nuovo schema di indicizzazione delle pensioni rispetto all’inflazione. L’unica cosa che abbiamo tagliato sono i vitalizi e le pensioni d’oro!
Diciamo subito una cosa: fino a tre volte l’assegno minimo le pensioni verranno adeguate al 100% rispetto all’aumento dei prezzi. Siccome la pensione minima nel 2018 si è attestata a 507,42 euro, significa che tutte le pensioni fino a 1.522,26 euro lordi, che sono il 41% del totale, dal 2019 saranno aumentate almeno di quanto aumenteranno i prezzi. I sindacati che protestano fingono di non sapere che per molte di queste pensioni ci saranno aumenti considerevoli grazie alla Pensione di Cittadinanza, che andrà ad aumentare le pensioni minime fino alla soglia dei 780 euro mensili (nel caso di un pensionato che vive da solo e non ha casa di proprietà). E dimenticano anche che con Quota 100 tutti i lavoratori con almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi versati potranno scegliere di andare in pensione prima rispetto a quanto stabilito dalla pessima Legge Fornero. Due misure di giustizia sociale che gli italiani aspettavano da anni.
Per chi percepisce dalle 3 alle 4 volte la pensione minima (dai 1.522 ai 2.029 euro lordi mensili) l’adeguamento all’inflazione sarà del 97%. Pensate che negli ultimi 4 anni è stato del 95% e senza un nostro intervento sarebbe sceso al 90% nel 2019. In termini materiali significa che considerando un’inflazione 2019 stimata all’1,1%, un pensionato con 1.523 euro al mese avrebbe visto il proprio assegno aumentare di 15 euro, mentre grazie alla nuova indicizzazione il suo assegno mensile aumenterà di 16,25 euro.
Per chi percepisce una pensione superiore dalle 4 alle 5 volte rispetto a quella minima l’adeguamento sarà del 77%, dalle 5 alle 6 volte sarà del 52%, dalle 6 alle 8 volte del 47%, dalle 8 alle 9 volte del 45% e infine per chi percepisce una pensione oltre 9 volte superiore a quella minima l’adeguamento all’inflazione sarà del 40%. Questo a fronte di uno schema che senza il nostro intervento avrebbe visto l’indicizzazione delle pensioni dalle 6 volte la minima in su passare dal 45% di adeguamento all’inflazione dello scorso anno al 75%! Un bel regalo per i pensionati d’oro, sulla pelle degli altri pensionati.
Prendiamo il caso di un pensionato che ogni mese riceve un assegno 10 volte superiore alla pensione minima, cioè 5.072 euro lordi. Questo pensionato vedrà aumentare il suo assegno mensile di 22,5 euro invece che di 42 euro, ossia quanto avrebbe ottenuto con la nuova rivalutazione al 75%. Un mancato aumento di 19 euro e 50 centesimi, per un totale annuo di 234 euro lordi.
Risparmi che lo Stato ha investito nelle pensioni più basse, sia per aumentarne la rivalutazione sia per finanziare la Pensione di Cittadinanza.
Andiamo avanti convinti che diminuire le diseguaglianze non produce solo equità, ma anche maggiore crescita economica. I benefici li raccoglieranno tutti.